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Biblioteche a Parma: nasce la biblioteca comunale (1912) [ versione stampabile ]

 

Nel 1912 il Comune di Parma decise di dar vita ad una scuola popolare, avocando a sè tutte le funzioni svolte dalla "Società per l'istruzione gratuita e popolare", compresa quindi la biblioteca circolante (1), alla quale diede una sede, al piano terra della scuola "J. Sanvitale" in V.lo S. Marcellino ed attribuendo ufficialmente al maestro Aristide Foà la mansione di bibliotecario, con relativo onorario (2).

Come testimonia il manifesto, che porta la firma dell'assessore Ferdinando Laghi, la biblioteca popolare circolante, questa volta, del comune, viene ufficialmente aperta il 23 giugno 1912. 

Il Comune di Parma dimostra concretamente di voler sostenere questa iniziativa, al punto da elargire al maestro Foà un compenso straordinario per l'anno 1914 di lire 150 (3), come riconoscimento del lavoro svolto non solo per l'apertura al pubblico, ma anche per il riordinamento e l'aggiornamento del catalago e la tenuta del registro e dello scadenziario dei prestiti. 

Nel 1935, secondo Pariset, la biblioteca conta di circa 4.500 volumi e di un catalogo ordinato per materia e riviste come l'Iluustrazione Italiana. La presenza del pubblico sembra molto buona, al punto che Pariset accenna al fato che talvolta si presenta la necessità di dover sospendere l'iscrizione di nuovi lettori. 

L'attività del maestro Foà si interrompe bruscamente nel 1938, quando viene allontanato in conseguenza dell'emanazione delle leggi razziali, sostituito dal direttore dell'archivio comunale Maurizio Corradi-Cervi, che  si fa promotore anche di una significativa opera di "sfoltimento" delle raccolte, cedendo all'Opera nazionale Dopolavoro Provinciale di Parma la parte definita "amena" del patrimonio librario e tutto quanto

"... ha sapore di vecchio (voglio dire superato), di antimorale, antireligioso e soprattutto antifascista" (4).

Si tratta complessivamente di 1.735 tra volumi ed opuscoli.

Sempre Corradi-Cervi propone al Podestà Mantovani la fusione della biblioteca popolare circolante con la biblioteca dell'archivio stesso, entrambi collocati nello stesso edificio di V.lo S. Marcellino, in locali contigui.

La Biblioteca Popolare e la Biblioteca dell'Archivio Comunale

L'archivio comunale origina nel XII° secolo e la sua storia è caratterizzata da episodi che ne hanno spesso minato l'integrità. 


La più antica notizia riguardante i fondi librari del Comune di Parma  risale al 1630 quando il Consiglio degli Anziani, con una propria Ordinazione, disponeva l'acquisto per l'Archivio di "tutte le opere stampate reperbili e soprattutto quelle concernenti l'Ufficio di Sanità" e che potremmo considerare come costituenti il primo nucleo della biblioteca dell'archivio.

L'Amministrazione Comunale, comprendendo la necessità di provvedere ad un riordino, nel 1876 deliberava di mettere a concorso un posto di archivista, vinto dal cav. Scarabelli-Zunti, studioso di storia locale e di paleografia e che mantenne questo incarico fino al 1893 (4). 

Con Maurizio Corradi-Cervi, nel 1934 succeduto a Giuseppe Sitti nella direzione dell'archivio comunale, abbiamo, come si è detto sopra, l'unificazione, nel 1938, dei fondi della Biblioteca Popolare e della Biblioteca dell'Archivio, che, nel frattempo, si era arricchita di circa 350 volumi del soppresso Ginnasio comunale.

Corradi-Cervi rimarrà direttore di Biblioteca e Archivio Comunale fino al 1967 e sarà con lui che la nuova istituzione verrà principalmente orientata verso la raccolta delle opere di studiosi parmensi e delle pubblicazioni relative agli aspetti storici e letterari di Parma e del suo teritorio.

(1) C. Pariset, Le istituzioni culturali del Comune di Parma, in Crisopoli, 1935, n. 4, p. 332.
(2) Delibera del Consiglio Comunale, 11 gennaio 1913.

(3) Delibera Consiglio Comunale, 22 aprile 1914.
(4) Relazione di fine anno al Podestà del 20 dicembre 1938.
(4) G. Sitti, L'Archivio comunale di Parma. Storia e bibliografia, in "Archivio Storico per le Province Parmense", vol. XIV, 1914.
(4) Alla morte dello Scarabelli gli succede, tra il 1895 ed il 1904, l'avvocato Italo Bianchi e, dal 1909 al 2 luglio 1931, lo storico Giuseppe Sitti.
(5) Lettera al Sindaco del 9 dicembre 1878, in ASCpr, Archivio - Corrispondenza 1877-1915.

 
 
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